Nonostante il suo aspetto definito neoromanico, frutto dei restauri del
1886 e del 1953, la chiesa vanta una lontana fondazione che la tradizione fissa al IV secolo, come testimonia l’antico architrave all’ingresso.
Si narra che fu il vescovo Ambrogio a mettere questo luogo a disposizione della sorella Marcellina e alcune devote. Marcellina vi condusse vita monastica, custodendo le reliquie dei Magi, dono di Ambrogio, nell’antico oratorio. Le reliquie nel 1613 furono trasferite nella parrocchia di San Bartolomeo.
La struttura e il gusto decorativo denunciano suggestioni nordiche, infatti fino al 1925 la chiesa ospitava una preziosa pala quattrocentesca recentemente attribuita a Giusto di Ravensburg. La tavola originale, rappresentante Cristo che mostra le ferite della Passione ai santi Ambrogio e Agostino, è oggi conservata al Museo Diocesano di Bressanone.
Ricostruzione del complesso di sant’Ambrogio del 1596 per gentile concessione dell’associazione culturale Kairós.
Particolari degli affreschi presenti ai due lati d’ingresso della chiesetta.
Foto: Dario Piovera - FAI Monza